Con esplicita intenzionalità, David Liss non solo attinge al folklore magico inglese - rendendolo componente essenziale e permeante de La Dodicesima Pagina - ma si diletta, come egli stesso dichiara, nel giocare con i semi piantati da Jane Austen nei suoi romanzi immortali.
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“Zenit e la poetica delle cose”, di Rossana Orsi – la recensione
Un piccolo volume per chi è pronto a grandi sbalzi, per chi non ha timore di rivendicare la propria arcana profondità, per chi ha sempre la forza di guardarsi allo specchio confrontandosi con le paure, i fallimenti, i nei e la sabbia nella clessidra; una voce - quella di Rossana Orsi - che suonerà come l'eco dolce di una pioggerella autunnale, il cadere di una foglia dorata, lo sfrigolio della fiamma pronta a scaldare i corpi soli nelle notti di battiti solitari...
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“Qui tutto è fermo”, di Matteo Edoardo Paoloni – la recensione
La morte non è niente per noi, penso, perché quando ci siamo noi lei non c’è, e quando c’è lei non ci siamo più noi. Ecco cosa mi ha insegnato l’Università: Epicuro. Le pastiglie hanno un effetto epicureo. Tornare sui …
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“Confessioni”, di Ada Negri – la recensione
Piccoli flash, intime riflessioni, la descrizione rapida eppure accorta di aspetti più o meno ombrosi dell'animo umano e del suo agire, attraverso le quali emerge non senza difficoltà la propensione della stessa autrice per la poesia, il tocco lieve che la separa dalla prosa.
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