Cinque libri da leggere dopo aver letto “Maria Branwell” – Blog Tour Vintage Editore
Bentornati lettori!
Iniziamo il nuovo anno con la partecipazione a un Blog Tour dedicato a una delle ultime pubblicazioni targate Vintage editore, una realtà editoriale che – spero! – oramai state imparando a conoscere e amare. Trattasi di un testo che inaugura la collana Vintage Women, dedicata alla biografia di figure femminili di spicco del contesto letterario classico e non solo. A fare da apripista, due nomi che non possono lasciare indifferenti: Maddalena de Leo (autrice) e la famiglia Brontë. Il testo in questione, infatti, è “Maria Branwell. La madre delle sorelle Brontë“- una biografia immaginata e appassionata di cui, tra qualche giorno, potrete leggere la mia opinione completa sul blog. Ma prima, nella tappa odierna del Blog Tour, ho pensato di stuzzicare la vostra fantasia e ingolosire la curiosità da lettori con i cinque libri da leggere dopo aver letto “Maria Branwell. La madre delle sorelle Brontë”. Non andrò a citare i romanzi notissimi delle tre sorelle Brontë (“Jane Eyre“, “Shirley“, “Villette” e “Il professore” di Charlotte, “Cime tempestose” di Emily o “Agnes Grey” e “La signora di Wildfell Hall” di Anne) perché sarebbe superfluo consigliarne la lettura – anche a prescindere dal testo di Maddalena de Leo – quanto più una cinquina di testi collaterali legati alla famiglia Brontë e alle sue incredibili scrittrici.
Senza ulteriori indugi, vi lascio quindi ai miei pacati consigli:
1) “Storie di geni e di fate“, di Charlotte Brontë (a cura di Maddalena de Leo), ed. L’Argolibro
Tre racconti giovanili compongono questa antologia preziosa, pubblicata in occasione del bicentenario della nascita della scrittrice inglese Charlotte Brontë e curata da Maddalena de Leo – autrice del testo protagonista di questo Blog Tour. Si tratta di tre chicche letterarie che mettono in luce una sfaccettatura della produzione dell’autric
e del tutto inaspettata per i lettori che hanno amato capolavori come “Jane Eyre” o “Shirley”. Estrapolati da quello che la stessa Charlotte – insieme alle sue sorelle Anne e Emily e al fratello Branwell – definì come ‘Il Ciclo di Angria’ (ovvero un insieme di racconti, composti a otto mani, ambientati in un universo favoloso e mitico, d’invenzione brontëana), le tre perle di questa breve collana si presentano come delle fresche favole, terreno nel quale la penna di Charlotte ha potuto sperimentare, affinarsi e divertirsi.
2) “Lettere di Charlotte Brontë” (a cura di Alessandranna d’Auria) – ed. Darcy edizioni
La dedizione e l’amore per la biografia di un Autore che stimiamo immensamente può portare alla concretizzazione di progetti ambiziosi e necessari: un esempio ne è il lavoro di Alessandranna d’Auria che, negli ultimi anni, sta portando al pubblico italiano la traduzione integrale dell’epistolario di Charlotte Brontë. “Lettere di Charlotte Brontë“, di cui al momento sono disponibili il volume I e il volume II (personalmente fremo al pensiero dell’arrivo del terzo – e ultimo volume!), rappresenta uno specchio autentico non solo di una biografia, ma anche di un periodo storico-culturale determinato e affascinante. In aggiunta, i lettori sapranno di certo apprezzare alcune connessioni esistenti tra questi epistolari ufficiali e la finzione narrativa portata sulla pagina da Maddalena de Leo in “Maria Branwell. La madre delle sorelle Brontë“.
3) “Charlotte Brontë – il diario di Roe Head” (a cura di Alessandranna d’Auria) – ed. Flowered
Non un canonico diario, quanto più la miscellanea di scritti, bozze, appunti e lettere raccolte da Charlotte Brontë – e tradotti e curati da Alessandranna d’Auria – che colmano il periodo temporale compreso tra il 1831 e il 1838, quando la scrittrice tornò a Roe Head (luogo dove, da giovanissima, aveva studiato) per prendere posto al di là della cattedra e, non senza patemi e difficoltà, assumere il ruolo di insegnante – un ruolo che per lei fu sempre scomodo e foriero di infelicità (e come potrebbe essere altrimenti, per una mente votata alla fantasia e alla scrittura?). Il volume presenta il Roe Head Journal di Charlotte Brontë per la prima volta tradotto integralmente, accompagnando il lettore con ampi racconti, commenti e approfondimenti.
4) “E come un sogno la vita vola – lettere di Patrick Branwell Brontë” (a cura di Alessandranna d’Auria) – ed. Flowered
Dal 1835 al 1848 un vivace ragazzo della brughiera divenne suo malgrado un uomo afflitto dal dolore. Abbandonata ogni speranza di costruirsi una carriera da pittore, continuando a scrivere poesie che ebbero poca fortuna e deluso da un amore impossibile, giorno dopo giorno si raccontò nelle poesie, negli infiniti racconti, nelle lettere indirizzate agli amici più cari, confessandosi inconsapevolmente al mondo. Caricato del gravoso peso di realizzare le ambiziose aspettative di famiglia, Patrick Branwell Brontë era il fratello fragile e sfortunato di Charlotte, Emily e Anne. Nell’anno del bicentenario che ne commemora la nascita, le sue lettere vengono consegnate per la prima volta in forma completa al pubblico italiano, per conoscere chi fu tradito dai propri sogni, prima ancora che da se stesso.
5) “La vita di Charlotte Brontë“, di Elizabeth Gaskell – ed. Castelvecchi
In quello che – dato il titolo – potrebbe sembrare un volume celebrativo interamente dedicato alla più prolifica delle sorelle Brontë (Charlotte, per l’appunto) la cara amica – e scrittrice – Elizabeth Gaskell fa rivivere non solo anche Anne e Emily, ma tutta la famiglia Brontë per mezzo di questa affettuosa e appassionata biografia d’autore. Nella stesura de “La vita di Charlotte Brontë“, la Gaskell attua un certosino lavoro di ricerca e ricostruzione storica, di approfondimento delle fonti e osservazione dei legami, degli epistolari, dell’inchiostro. Un volume impegnato, ma che riesce, al contempo, a far emergere l’affetto e la stima nei confronti di una tra le penne più note della letteratura inglese e della sua famiglia.
I miei piccoli consigli, le mie suggestioni per voi sono concluse. Non mi resta che l’augurio di aver lasciato una traccia nei vostri cuori e il desiderio di rileggerci tra qualche giorno con la recensione completa a “Maria Branwell. La madre delle sorelle Brontë“, di Maddalena de Leo.